Hai bisogno di supporto?

Cosa muove il prezzo di uno strumento finanziario? La maggior parte dei trader non riesce a rispondere chiaramente a questa domanda. Taluni risponderanno vagamente “supporto e resistenza”; altri “domanda ed offerta”; altri ancora risponderanno che il mercato sia manipolato dai “market makers”, perennemente alla ricerca della liquidità offerta dai piccoli trader tramite tentativi di “stop hunting”. Di teorie ce ne sono molte, ma una su tutte pone le proprie radici su argomentazioni oggettive, basate sull’evidenza.

Negli articoli pubblicati precedentemente sono stati citati più volte concetti come Bid ed Ask (domanda ed offerta), un mercato che si alterna continuamente tra uno stato “bilanciato” e “sbilanciato”. Queste sono componenti fondamentali dell’AMT, ma in questo articolo voglio fare un passo indietro, descrivendo le fondamenta della teoria sviluppata da J. Peter Steidlmayer


 

Le fondamenta

Il proposito dei mercati è quello di facilitare lo scambio tra controparti. Analogamente a quanto avverrebbe in un’asta, il prezzo di un bene sale fino a quando non ci sono più soggetti disposti ad offrire un prezzo più alto per accaparrarsi l’oggetto in questione. 

All’opposto, se più venditori vogliono vendere lo stesso bene, essi competeranno al ribasso fino a quando non ci sarà più un venditore disposto ad abbassare la propria offerta. 

In altre parole, in un processo autoregolato tra controparti, il mercato -quando comincia a muoversi verso una direzione- annuncia una serie di prezzi crescenti o decrescenti fino a quando non subentra una forte risposta contraria che sia in grado di sopprimere la spinta direzionale

Una forte attività di acquisto può essere soppressa soltanto da una più forte attività di vendita e vice versa, in un perpetuo ciclo di aste al rialzo ed al ribasso. 


 

La negoziazione

Una spinta direzionale determina i parametri che contengono il range di prezzo:

  • Minimo non equo;
  • Massimo non equo.

Queste due aree di prezzo sono definibili come punti di “eccesso”. 

Una volta definite queste aree, il mercato tende a ricercare un’area di valore, cioè il punto in cui i compratori ed i venditori spendono la maggior parte del tempo e/o del volume di trading dopo la definizione del range.


 

Balance ed Imbalance

Nell’ottica di facilitare lo scambio di beni e servizi, il mercato continua ad alternarsi tra fasi bilanciate (range) e sbilanciate (trend). 

Come già visto in questo articolo, le strategie di trading che solitamente performano bene in una fase bilanciata non performano altrettanto bene in una fase sbilanciata

Un mercato è definibile come “bilanciato” quando presenta un equilibrio tra attività di vendita e di acquisto. In questo contesto il prezzo comincerà delineare delle rotazioni, arrivando a determinare un’area di valore, il cosiddetto “fair price”. 

Un mercato è invece definibile come “sbilanciato” quando uno dei due lati (Bid / Ask) prevale sull’altro. In questo contesto il prezzo viaggerà fino a quando non troverà una reazione significativa dal lato opposto della barricata.

Questa reazione può derivare dalla presenza di ampia liquidità passiva e/o da una reazione aggressiva a prezzo di mercato. Per comprendere meglio la relazione tra liquidità passiva ed attività a mercato è consigliabile ritornare su questo articolo, ponendo particolare enfasi sulla sezione relativa alla lettura diagonale del DOM.

Delineati i contesti principali del mercato, è possibile definire due status di prezzo: 

  • Accettato;
  • Rifiutato

Quando il prezzo è definibile come “accettato” significa che il mercato si è stabilizzato su quel prezzo per diverso tempo ed è altresì identificabile come un punto ad alto volume di scambio. 

Quando invece il prezzo viene definito come “rifiutato” significa che il mercato ha speso poco tempo su quel punto di prezzo e si è verificato un volume di scambio poco significativo. 

Le aree di prezzo accettate determinano il “fair price”. Mentre quelle rifiutate indicano i punti di “eccesso”. 


 

Partecipanti del mercato, time-framing ed Initial Balance

  1. Peter Steidlmayer ha per primo introdotto il termine di “time-frame” in relazione ai partecipanti del mercato ed al loro ruolo nel determinare gli stati di balance ed imbalance coperti nei trafiletti precedenti. 

Questo termine si riferisce alle decisioni che un trader debba prendere in relazione ad un evento -ad esempio la chiusura della sessione RTH-, sulla base della prospettiva temporale con cui esso o essa opera.

Esistono due tipi di attività di trading:

  • Day time frame (detti anche short-term traders);
  • Other time frame (detti anche long-term traders). 

Il grado di attività determinata dai long-term trader determina se il mercato sia bilanciato, nel mezzo di una fase di rotazione o se sia sbilanciato, nel pieno di un movimento direzionale

Maggiore è l’influenza dei long-term trader, più ampia tende ad essere l’estensione del range e, di conseguenza, lo stato di sbilanciamento del mercato. 

Essi hanno il picco della propria attività nelle fasi sbilanciate. Il loro obiettivo è quello di attendere un prezzo “vantaggioso”. 

I compratori a lungo termine vogliono comprare ad un prezzo “basso” rispetto alla media percepita. I venditori a lungo termine vogliono vendere ad un prezzo “alto” rispetto alla media percepita. Ciò significa che compratori e venditori a lungo termine non possono essere attivi in contemporanea, pertanto, quando uno dei due entra in gioco, il risultato è piuttosto evidente sulla PA, lasciando pochi dubbi su quale delle due parti sia coinvolta. 

Il ruolo degli short-term trader è quello di delineare l’Initial Balance Range, facilitando gli scambi e delineando le condizioni affinché intervengano o meno i long-term trader

Gli short-term trader hanno il picco della propria attività nelle fasi bilanciate, dato che il loro obiettivo è quello di effettuare scambi veloci, entro l’arco della giornata, attorno ad un’area di valore; un “fair price”.


 

Initial balance range 

Per Initial Balance Range si intende generalmente la prima ora di trading dall’apertura del mercato (sessione RTH). In essa i partecipanti attivi nel “Day time frame” trovano i primi scambi con le relative controparti. 

La dimensione di questo range può avere delle ripercussioni importanti sullo sviluppo della sessione di trading, che vedremo in seguito con un articolo dedicato alle forme di distribuzione del prezzo più tipiche durante le sessioni RTH, a seconda dei partecipanti di mercato coinvolti. 

Sul piano introduttivo è necessario sapere che solitamente all’open dei mercati si ha una spinta direzionale, con l’intento di stabilire il range di prezzo necessario per trovare una reazione dalla controparte. 

Se nel corso della sessione RTH non si ha una rilevante espansione al di fuori dell’IBR, faticando a superare le relative aree di eccesso, significa che gli short-term trader sono in controllo, pertanto ci si può aspettare una distribuzione del prezzo bilanciata con rotazioni piuttosto prevedibili. 

Al contrario, se un long-term trader entra in gioco con volume rilevante, il prezzo può estendersi ben oltre l’IBR, stabilendo un nuovo eccesso e sottraendo il controllo dagli short-term trader, dando quindi al mercato un bias direzionale sbilanciato, fino al palesarsi di un’adeguata reazione contraria. 


 

TLDR

    • Il proposito principale dei mercati è quello di facilitare gli scambi tra le relative controparti. Il prezzo su grafico è simile ad un annuncio indetto da un banditore d’asta
    • Un mercato bilanciato è nel pieno della determinazione di un’area di valore, mentre un mercato sbilanciato è alla ricerca di un fair price
    • Il prezzo di un mercato bilanciato, validato da un alto scambio di volume, è definibile come “accettato”. 
    • Il prezzo di un mercato sbilanciato, non validato da un alto scambio di volume, è definibile come “non accettato”. 
    • I partecipanti long-term vogliono entrare a mercato ad un prezzo vantaggioso, pertanto saranno disposti ad entrare ad un prezzo definibile come “non accettato”. 
    • I partecipanti short-term vogliono avere la certezza di effettuare scambi veloci con le loro controparti, pertanto saranno attivi attorno alle aree di valore, in un range di prezzo definibile come “accettato”. 
  • Durante la formazione di un nuovo range vengono a delinearsi due aree di “eccesso” di interesse per i partecipanti long-term ed una cosiddetta “area di valore” nel mezzo, di interesse per i partecipanti short-term.
  • L’Initial Balance Range è l’attività di trading che ha luogo nella prima ora a partire dall’open della sessione RTH
  • Il comportamento del prezzo attorno all’IBR nel corso della sessione RTH può aiutare il trader a stabilire se il controllo sia nelle mani dei long-term trader o degli short-term, modificando di conseguenza il bias di comportamento

Conclusione

Ora dovreste avere un’idea più precisa di quali siano i meccanismi fondamentali di base che muovono i mercati. Nel prossimo capitolo di questa serie sull’analisi dei volumi e l’auction market theory vedremo le diverse forme di distribuzione del prezzo in relazione all’IBR.